Tentare di dare una definizione a qualcosa di così multiforme e complesso non è semplice ed è sicuramente fuorviante, va ascoltato punto e basta.
Anche se qui vorrei finire…continuo…
Un disco così corposo e ben curato, che non si può far altro mentre lo si ascolta. La situazione ideale nella quale gustarselo è sprofondati in una poltrona, ad occhi chiusi.
C’è tanta eredità musicale italiana, quella dei precursori indipendenti, quella della musica anni ’80 dalla quale è stato generato lo stesso Chimenti, c’è il jazz, ci sono queste componenti e tanto di più.
Le soluzioni musicali non sono mai scontate però, camminano parallelamente ad una ricerca data dalla esperienza e dall’originalità dell’autore.
Una voce calda e profonda, una capacità di inghiottire l’ascoltatore in un’atmosfera emozionante a tratti drammatica, fortissima. Si può menzionare “Prima Della Cenere” o “Tra Terra e Cielo”, ingiustamente, nei confronti delle altre.
Il pianoforte è fortemente caratterizzante per il suo ruolo di accompagnatore ma anche per quello da protagonista, si senta “Gioco”, colorata e fiabesca. Si potrebbe sezionare e analizzare "Vietato Morire" nelle sue mille sfaccettature, musicali e dei testi, ma è inutile e dannoso, bisogna sentirlo, viverlo. |