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MORRISSEY |
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YOU ARE THE QUARRY |
A 44 anni (i 45 li compie il 22 maggio) una persona è ancora giovane anche se già inizia a tracciare un resoconto di quanto ha realizzato fino ad ora nella sua vita. Una idea di questo genere forse se l’è fatta anche Steven Patrick Morrissey, per gli amici e adepti semplicemente Moz, quando ha composto questo suo nuovo capitolo musicale “ You Are The Quarry”. .. Con "You Are The Quarry" volto pagina – spiega Moz – Non ci sono molti riferimenti al passato. E’ un disco molto dinamico e non potrei essere più felice…
Che Moz abbia imboccato una nuova strada non ne siamo molto d’accordo. In “You Are The Quary” è ben presente l’anima stilistica di Morrissey e degli Smiths. Stesse atmosfere, stessa tensione lirica, stessa malinconia e desolazione e solitudine. Non basta la scelta di un produttore blasonato come Jerry Finn (Green Day, Blink 182 e AFI) e la registrazione tra Los Angeles e Londra. “You Are The Quarry” nasce dal passato e naturalmente si evolve nel presente. Non servono proclami, non serve dire che si è rinnovato. Moz c’è e questo è un buon disco, uno dei migliori della sua produzione come solista. Dodici tracce che parlano al cuore e alla testa a partire da “America Is Not The World”, pezzo al vetriolo che racconta del rapporto di odio e amore verso gli States (..I love you/I love you/America/ but you are not the world..) e prosegue con la ruspante e rock “Irish Blood, English Heart”, sangue irlandese e cuore inglese al 100%. Il disco poi prosegue con la sofferenza e le immagini cupe di altissima tensione lirica come quelle di “I Have Forgiven Jesus” (Monday-humiliation / Tuesday-suffocation/Wednesday-condescension / Thursday-is…pathetic by Friday-Life has killed me) o della successiva malinconica ballata “Come Back To Camden”. In “The World Is Full Of Crashing Bores” il dna degli Smith si percepisce in pieno nella sua struggente vena malinconica, così come nella successiva “How Could Anybody Possibly Know How I Feel?”, rock and roll ruvido e tenero, tra i pezzi migliori di tutto il disco. Per finire l’introspettiva, anche se si perde un po’ nel reef “I Like You” e “You Know I Couldn't Last” degna conclusione nella quale Morrissey attacca i suo detrattori (…the critics can't break you/they unwittingly make you…) Un ritorno di giovinezza, di poesia e di atmosfere romantiche e malinconiche.
La classe non invecchia mai … Il miglior album di Moz, naturalmente Smiths, a parte…
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Voto: 8 |
Casa Discografica: Sanctuary Records |
Sito Internet: www.morrisseymusic.com |
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Marco De Crescenzo |
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17/05/2004 |
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TRACKLIST |
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01. America Is Not The World
02. Irish Blood, English Heart
03. I Have Forgiven Jesus
04. Come Back To Camden
05. I'm Not Sorry
06. The World Is Full Of Crashing Bores
07. How Could Anybody Possibly Know How I Feel?
08. The First Of The Gang To Die
09. Let Me Kiss You
10. All The Lazy Dykes
11. I Like You
12. You Know I Couldn't Last
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DISCOGRAFIA |
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1988 Viva Hate 1991 Kill Uncle 1992 Your Arsenal 1994 Vauxhall and I 1995 Southpaw Grammar 1997 Maladjusted 2004 You Are the Quarry |
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