Dopo una lunga attesa torna a farsi vedere e sentire il ‘Reverendo del rock’ : Mr Marilyn Manson, con questo suo nuovo lavoro “The Golden Age of Grotesque” . Un party del glamour hollywoodiano anni 30, il grottesco di Vaudeville, la così detta arte degenerativa di Weimar… E come ogni progetto di Brian Warner, vero nome dell’artista, è pronto a stupire , creare polemiche. Dopo l’intro affidata alla strumentale “Thaeter”, il circo grottesco di Manson comincia a macinare suoni industrial metal, che però in alcuni passaggi strizzano l’occhio ad un approccio più ‘pop’. Le provocazioni sono l’arma del ‘Reverendo’ ed ecco che non c’è d’aspettare molto: il secondo brano , solo il titolo, è una vera e propria miccia pronta da innescare “This Is A New S**t”, una travolgente onda hard rock , che si divincola tra le liriche forti del testo “rebel rebel party party sex sex sex e don’t forget the violence…”. Sesso , droga , violenza, sono, come in passato, gli ingredienti di questa nuova ricetta musicale, che passaggio dopo passaggio diminuisce il suo impatto provocatorio, divenendo lentamente una sorta di consuetudine associata all’immagine di Manson. Con questo disco si riallaccia ad un discorso sonoro già intrapreso con “Antichrist Superstar” , uscito nel 1996. Un album per stimolare la gente a riflettere, rivoluzionario , che spara a zero su ciò che l’artista non ama, che ancora una volta prende di mira la società, soprattutto quella Usa, come nella travolgente "Use Your Fist And Not Your Mouth", dove dichiara di odiare l' 'American style' e spiega di vivere un rapporto molto contrastato con la sua nazione. Chitarre e tastiere impazzite nel primo singolo estratto dal disco “mOBSCENE”, brano ispirato anche da Oscar Wilde., o il rito che si consuma in “Ka-boom Ka-boom”. MM non delude i suoi fan , torna con un’energia esplosiva, ideale per infuocare le platee di mezzo mondo. Dark, pessimista, violento,decadente ma anche riflessivo, Manson ancora una volta trasforma la sua affinità con la letteratura in un disco.. Per chiudere, dopo “Obsequy (The Death of Art)” racchiusa in uno spettro angosciante , un omaggio al brano “Tainted Love”, famosa hit portata al successo dai Soft Cell negli anni ’80. Unico rammarico…da un provocatore come lui ci si aspettava qualcosa di più!!!
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