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MATT ELLIOT |
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THE MESS WE MADE |
Anche se ”The Mess We Made” è il primo album a portare il suo nome in copertina, Matt Elliot è stato fra i più vivaci e prolifici promotori del sound bristoliano degli anni novanta. Coloro che hanno seguito le vicende che hanno mosso il cosiddetto movimento trip-hop, soprattutto quello che si è sviluppato nelle forme più sperimentali e psichedeliche, si ricorderanno di certo il suo nome.
Un vero e proprio talento alchemico dei suoni tecnologici, maturato dapprima come collaboratore nei Flying Saucer Attack, poi con i The Third Eye Foundation, il suo primo vero progetto intrapreso in condivisione con la cantante Debbie Parsons. Con i Third Eye Foundation ha realizzato cinque album nei quali ha concepito uno stile che nasce dall’esercizio chitarristico psichedelico e rumorista, per virare progressivamente verso il campionamento e i ritmi tecnologici del drum’n’bass. Costante nel tempo è rimasta la sua ossessione per le melodie cupe e malinconiche. A tal proposito memorabile fu l’EP “Sound Of Violence” con in copertina una ditta di onoranze funebri.
Ora che i The Third Eye Foundation hanno chiuso i battenti, Matt Elliott dà inizio alla sua carriera solista con un album dal suono affascinante e avvolgente, anche se triste e mesto fin quasi all’oblio. ”The Mess We Made” è un lavoro introspettivo, quasi mistico e spirituale. I suoni sono essenzialmente tecnologici, fanno eccezione alcuni passaggi di chitarra e piano e una sezione d’archi. La base ritmica è praticamente assente, un po’ di drum’n’bass sul finale della title-track e la cassa in 4/4 in “Also Ran”. Il resto delle composizioni galleggiano su atmosfere eteree e dilatate fino agli 8 minuti e mezzo di “Cotard’s Sindrome”, con melodie delicate ed essenziali, dal gusto vagamente mitteleuropeo, elaborate con arrangiamenti quasi orchestrali e con un uso curioso della voce filtrata, sfruttata come strumento fra gli strumenti.
Difficile è l’approccio con ”The Mess We Made”, ma una volta lasciatisi catturare si scoprirà un mondo che non si riuscirà più ad abbandonare.
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Voto: 8 |
Casa Discografica: Domino |
Sito Internet: www.thirdeyefoundation.com |
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Stefano Garavaglia |
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08/05/2003 |
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TRACKLIST |
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01. Let Us Break
02. Also Ran
03. The Dog Beneath the Skin
04. The Mess We Made
05. Cotard's Syndrome
06. The Sinking Ship Song
07. End
08. Forty Days
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DISCOGRAFIA |
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2003 The Mess We Made |
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