Max Gazzè artista prolifico e poliedrico. Ormai si sa, da sempre e comunque. Un’incontinenza artistica, la sua, che è di difficile definizione eppure il cantautore della scuola romana rimane sempre e comunque coerente in ciò che è e propone, coerente nella sua eterogeneità. Maximilian per tanto è il naturale proseguo di Sotto Casa, basti pensare a La vita com’è, il primo singolo lanciato in radio.
Che Maximilian sia l’alter ego di Max, è cosa nota. Meno nota invece è la straordinaria capacità dell’artista di mantenersi perfettamente in equilibrio che contrappone elettronica a cantautorato. Un lavoro che trae non pochi spunti dagli anni 80 soprattutto (Un Uomo Diverso) per quanto concerne testi e atmosfere. Ma dare questa unica grande rotta per il pioniere Gazzè sarebbe riduttivo. Sì perché il cantauotre si diverte a spaziare e circumnavigare nuove sonorità, moderne e fresche (Sul Fiume, Mille Volte Ancora). Degna di menzione risultano due brani in contrapposizione, ma poi neanche molto. Ti Sembra Normale e quell’eco agli Audio 2 e Disordine D’Aprile in cui troviamo un Gazzè interprete più che autore.
In definitiva, Maximilian rappresenta i nuovi mondi in esplorazione del cantautore romano come, come sempre, non ha paura di sperimentare e sporcarsi di musica, spiazzando talvolta l’arguto ascoltatore.
|