Fankie Rose non è un nome nuovo, per chi segue le vicende della musica indie: già batterista di Crystal Stilts, Vivian Girls e Dum Dum Girls, approda ora sulle scene con questo suo nuovo progetto, che si muove tra garage rock e shoegaze. Un ottimo album, per il genere, che non disdegna nemmeno qualche fuga psichedelica e brani quasi rockabilly dalle chiare sonorità sixties, una produzione volutamente scarna – chitarre minimali e roche, batteria ossessiva dai suoni vintage - che fa risaltare ancora di più la vocalità di Frankie. L´unica pecca, a volerne trovare una, è che il tutto risulta un po´ piatto e non c´è un brano che risalti. Insomma, una canzone vale l´altra, ma sono tutte ottime.
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