Un titolo finto troppo semplice quello di questo terzo album dei Miura, nati del 2003 per mano di Illorca e Diego Galeri, entrambi ex Timoria. La qualità indubbiamente c´è, visto il curriculum dei padri fondatori e del produttore artistico Giacomo Fiorenza (Moltheni, Giardini di Mirò, Marco Parente): ma anche se sonorità e strutture si rifanno all´indie rock e allo stoner americano, la trasposizione in salsa italica morde poco. Il risultato è che il disco nel complesso è un po´ lento, e per molti versi colloca in quell´area della scena italiana fatta di veterani del rock lasciati tanto a macerare nell´underground da aver perso persino la patina di innovazione. Già sentito, purtroppo. |