E’ ormai una consuetudine invertire i ruoli. Sono molti gli esempi di attori o attrici che tentato di sfondare nel mondo della musica pubblicando un album, ma sono altrettanti i fallimenti che ne conseguono. Questa volta sembra diverso, il principale fautore di questo progetto 30 Seconds To Mars, autore dell’omonimo album è Jared Leto , attore americano che ha scritto tutte le canzoni dell’LP , che accompagnato da Shannon , Solon e Wachter, ha realizzato un set, tutto sommato, di buona qualità, senza naturalmente rivoluzionare il mondo della musica, ma dimostrando capacità.
Un disco dal sapore anni ’80, che viene sapientemente aggiornato seguendo quel movimento denominato ‘elettroclash’, che non ha fatto altro che svecchiare il rock degli anni ’80, con l’aiuto della tecnologia. Un’atmosfera che ricorda molto le sonorità di band molto note nel panorama rock made in USA : Tool, o più di recente i Linkin Park e i canadesi Nickelback.
Il viaggio comincia con “Capricorn (A Brand New Name)”, potente con riff dominanti : rock. Il music trip con i 30STM, continua ai confini della terra con il brano “Edge Of The Earth”, un pezzo sofisticato, che sprigiona un’energia vitale, che anticipa forse una delle track più apprezzate del CD “Fallen”; musicalmente più complessa delle altre che seguono uno schema tradizionale, con momenti più acustici, alternati da sferzate elettriche travolgenti. Una prova soddisfacente, il sound della voce è molto pulito, le sonorità rock assicurano un supporto senza discrepanze; tirando le somme un lavoro che merita di essere ascoltato senza pretese.
Lo stesso Leto cita tra le influenze Rush, una rievocazione che si sente in maniera particolare in “Echelon” o nella traccia che chiude il disco “Year Zero”. Coinvolgente, dal ritmo crescente anche “Oblivion”; ma sicuramente, e soprattutto personalmente, il brano più cool dell’intero disco è “93 Miles”, caratterizzato da un’atmosfera accattivante, che ti spinge in angoli oscuri dell’immaginazione , sospirato e sofferto…
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