Un album strumentale – fa paura? Certo l’impatto è insolito e straniante, e allo stesso tempo così misteriosamente affascinante, perché di parole e paroloni pieni di vuoto se ne sentono anche troppi ultimamente. Certo, c’è Yann Tiersen. Certo, c’è la Dave Matthews Band. C’era dunque bisogno di un ulteriore collettivo orchestrale come si presenta la Menahan Street Band? Sì, se si pensa che a comporre l’organico ci sono membri di Antibalas, El Michels Affair, Dap-Kings (già grande amore di Mark Ronson) e della Budos Band – certo non proprio i primi che passano, capitanati da Thomas Brenneck. Di stanza logistica a New York (Brooklyn per la precisione), quelli della Menahan debuttano con “Made The Road By Walking” e mettono a segno uno dei dischi più straordinari e di imponente impatto in circolazione al momento.

Il maggior pregio di un pezzo strumentale è quello di lasciar carta bianca all’immaginazione, costretta a volare e a inventare se è in ascolto; la conseguenza più immediata di un titolo, poi, è quella di riuscire a dare il giusto mood a un brano, canalizzando già le sensazioni in una determinata direzione. Ed è proprio quel che accade con “Made The Road By Walking”: respira le arie e gli spazi della metropoli in cui è stato concepito, e racconta 10 piccole narrazioni dove è l’ascoltatore a dover estrapolare dalle pennellate il quadro d’insieme. Ecco allora che l’ouverture, la title track, ha il ritmo di una passeggiata fatta con il naso all’insù in una NYC soleggiata, godendosi la splendida giornata. E Tired Of Fighting esprime proprio la pesantezza e la rassegnazione di una situazione senza via d’uscita se non quella della porta. Così come Home Again! mette in risalto tutta la gioia di rimettere i piedi oltre l’uscio di casa, di ritorno da un viaggio stancante, e ritrovare tutte le piccole cose che costituiscono il nostro mondo al loro posto. Montego Sunset è languido e rilassato proprio come ci aspetta, e così via fino all’ultima traccia, Going The Distance, solenne e grave, un saluto maestoso fatto da maestri degli strumenti.

Il sound ricreato dalla Menahan Street Band è un soul-funk lussureggiante e prezioso, fatto di fiati, piano, organo, percussioni e anche di inattesi esperimenti come quel pizzicare di corde della chitarra fatto all’incontrario. Tutti i suoni sono intessuti saldamente tra loro, e intelaiano una tavolozza narrativa coesa e senza punti deboli, in cui ogni singolo suono ha la sua importanza nel titillare la fantasia dell’ascoltatore e nel costringerlo a godere fino in fondo del suono corposo.

Se è vero che siamo quello che eravamo, le ispirazioni jazz anni ’60 della Menahan Street Band sono senz’altro la quintessenza della musica da camera oggi.