Torna Marco Anzovino, un promettente cantautore di Pordenone, che questa volta ha scritto “Canzoni ad occhi chiusi”. Ed è come tornare a casa, quando chiudiamo la porta lasciando fuori tutto il resto e ritroviamo il nostro spazio-tempo. Un’oasi di armonia in mezzo al rumore del panorama musicale. Finalmente. Anzovino canta la timidezza e la spontaneità, canta quasi sottovoce, nuotando un po’ controcorrente e per questo si distingue. Canzoni ad occhi chiusi, fragili e forti, che ci chiedono di lasciarci andare e immaginare, perché è proprio dalle cose più semplici che nascono i sentimenti più alti. “Lentamente sul Noncello” non è la più bella, ma esprime benissimo la concezione di vivere di Marco, ciò che lo fa star bene, e forse farebbe star meglio anche noi. E poi ci sono “Fiore dal mare”, “Navigo piano”, “Il giro del palazzo”, “A volte va così”, che hai sempre voglia di ascoltare, ascoltarle una volta di più, capirle meglio ...
Un’armonia -mi sento di dire- che viene da buone basi artistiche (belli pure gli arrangiamenti di Remo Anzovino), ma anche da sani valori. Chiudete gli occhi e ascoltate. |