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QUARASHI |
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JINX |
Pensi all’Islanda e non ti verrebbe mai in mente l’hip hop, ma bensì le eteree atmosfere dei Sigur Ros e la ricerca perfezionistico-sperimentale di Bjork e invece, ecco giungere da Reykjavik i Quarashi (pronuncia esatta kwa-ra-she), che si presentano per la prima volta al pubblico italiano con il loro effettivo terzo lavoro “Jinx”.
A primo ascolto il quartetto (Solvi – mente ed autore di musiche, percussioni, programmi e sampling, Stoney, Hossi e Swarez - i 3 Mc) appare come una band compatta e convincente, una sorta di Beastie Boys dei ghiacci. Esplosivo è l’attacco di “Jinx”, con “Stick ‘Em Up”, primo singolo, mette subito le carte sul banco e a viso aperto scarica una serie velocissima di rap old-skool, chitarre taglienti e linee di basso potenti ed incisive, il tutto firmato dalla collaudata produzione di Brendan O’Brien (già con Korn, Stone Temple Pilots ecc. ecc.).
O’Brien per la prima volta non appiattisce ed omologa il sound della band ma lo lascia scorrere e lo smussa solo dove serve.
Il resto del disco è da scoprire, i campionamenti diventano padroni della scena, lasciando che l’hip hop, o meglio rap-core, rimanga il collante per le influenze che si intrufolano, si incastrano e modulano il ritmo di “Jinx”.
Le rime si possono muovere sull’aggressività della melodia di “Baseline” come sul beat party-friendy di “Malone Lives”, mentre ricordano i primi anni ’90 dello street style newyorkese di Beastie Boys e House Of Pain in “Tarfur” e “Trasparent Parents”. I suoni si fanno cupi e melodici in “Dive In” poi paiono essere quelli una new-metal band in “Copycat”, “Wierdo” e soprattutto in “Fuck You Puto”… vi ricordate le collaborazioni dei Cypress Hill con i Faith No More? Tante carne al fuoco, forse troppa? Forse i Quarashi hanno ascoltato davvero tanta musica nel loro passato sull’isola dei folletti e dei geyser e le hanno assimilate nei cromosomi al meglio.
Insomma, “Jinx” è un album convincente dalle potenzialità enormi adatto ad un pubblico esigente ed intransigente come ai modaioli amanti di Limp Bizkit e Linkin Park. Possono apparire datati e dare l’impressione del “già sentito”, ma il vigore e la compattezza che l’album trasmette è contagioso; un crossover totale tra break-beats inglesi e hip-hop intelligente made in U.S.A, non a caso in passato hanno aperto i concerti di Prodigy e Fugees e più recentemente di Kid Rock.
Ora, lasciate girare “Jinx” nel vostro lettore cd un paio di volte e poi ditemi se riuscite a toglierlo.
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Voto: 8 |
Casa Discografica: Columbia/Sony Music |
Sito Internet: www.quarashi.net |
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Jarno |
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16/10/2002 |
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TRACKLIST |
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01. Stick ‘Em Up
02. Mr Jinx
03. Baseline
04. Malone Lives
05. Tarfur
06. Copycat
07. Trasparent Parents
08. Wierdo
09. Xeneizes
10. Fuck You Puto
11. Dive In
12. Bless
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DISCOGRAFIA |
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1997 Quarashi 1999 Xeneizes 2002 Jinx |
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